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Ferrara. Alla scoperta dei siti del Delta

di occasionivacanze 17 ottobre 2007
Delta del Po 

Delta del Po

 

FERRARA: alla scoperta del Delta

 

 

A Ferrara pare che il tempo si sia fermato, si respira un’atmosfera quasi irreale, calda e trasognata. Quattro passi fuori dalla stazione e ci si trova in pieno Rinascimento, e subito dopo nel Medioevo, nel cuore del quartiere ebraico, tra magnifici palazzi, portici e stradine sormontate da archi. Il tutto contornato da un suggestivo giro di mura, sopra e lungo le quali i ferraresi fanno jogging, vanno in bicicletta, fanno giocare i loro cani. E’ proprio lì il tratto caratteristico della città, quella riuscita commistione tra antico e moderno che tutti gli urbanisti vorrebbero realizzare, la valorizzazione dei centri storici come luoghi da vivere e non solo come monumenti da preservare.

 

“Di qua e di là dal Po, siamo tutti figli di Niccolò”, recita un vecchio detto, riferendosi al passatempo preferito di uno dei più importanti marchesi d’Este, signori della città nella sua epoca d’oro, tra il XIV e il XVI secolo. I Ferraresi sono molto legati alla loro storia, intrecciata a filo doppio con il casato estense e scandita dallo scorrere placido e maestoso del fiume Po, che un tempo bagnava la città. Le varie piene che si sono succedute nei secoli hanno provocato una deviazione del suo corso, ma i cittadini non l’hanno dimenticato, anche perché non è poi così lontano…Una ventina di chilometri e si è già nel Parco del Delta, uno degli ambienti umidi più estesi e intatti d’Europa, un vero paradiso per gli amanti della natura e per gli appassionati di birdwatching, pesca o cicloturismo. Esso, insieme alla città di Ferrara, ha di recente ottenuto l’ambito riconoscimento Unesco di “Patrimonio dell’Umanità”.

 

Un viaggio interessante sotto molti punti di vista quello che ha per meta la terra degli Estensi. Si possono programmare diversi itinerari all’insegna dell’arte, della natura e del gusto, per la durata di qualche giorno, di una settimana o più, nel caso si voglia integrare la visita con un po’ di riposo sui lidi adriatici.

 

Per decidere tempi e modalità della vacanza, l’ideale è cominciare con una bella navigata, in Internet prima che sul Po.

 

Ferrara on line

 

 

Siti di riferimento sono www.ferraraonline.it, ricco di notizie utili anche per chi a Ferrara ci vive tutto l’anno (cinema, teatri, manifestazioni, concerti, artigiani, locali e farmacie di turno), e www.comune.fe.it, dove troverete interessanti percorsi tematici, curiosità varie sulla storia e sulla cultura locale, informazioni pratiche d’ogni genere.

 

Ferrara è raggiungibile per via autostradale, con la A-13 Bologna-Padova (www.autostrade.it), o con il treno (www.trenitalia.it). Non abbiate paura a lasciare a casa l’automobile, Ferrara è quotidianamente invasa da un fiume di biciclette. Il centro è infatti chiuso al traffico e vi sono diverse piste ciclabili. Anche il turista ne può usufruire grazie ad alcuni punti noleggio sparsi per la città e alla formula Bicicard, un servizio offerto ai non residenti che dà diritto a sconti nei negozi e nei musei. Informatevi presso il sito del comune o a www.itinerando.it, associazione che propone suggestivi percorsi guidati nella Ferrara ebraica, medievale, rinascimentale, oltre a originali “notturne” lungo le mura estensi, attrezzate da qualche tempo con un percorso ciclopedonale illuminato.

 

Una città senza barriere

L’amministrazione ferrarese, in collaborazione con il centro protesi Inail e la ditta Otto Bock, ha messo a punto un progetto innovativo per l’Italia, dimostrandosi attenta alle esigenze delle persone con problemi di mobilità. Ha ideato la Mobility Card, una carta servizi per il turista ma anche per il cittadino con problemi motori, mettendo a disposizione un punto noleggio di scooter elettrici, carrozzine elettriche e manuali, deambulatori e handybikes. Con la Mobility card potrà avere inoltre sconti del 15 e del 20 % in alberghi e ristoranti idonei.

 

 

Inforcata dunque la vostra bicicletta potrete agevolmente visitare le bellezze della città. Prima di tutto il superbo castello estense con il suo fossato ancora colmo d’acqua, i ponti levatoi, le feritoie per gli arcieri. Non lontano, la piazza che accoglie il palazzo del Comune e la cattedrale, con le botteghe rinascimentali addossate alla parete laterale, curiosa coesistenza di sacro e profano e fulgido esempio di architettura romanico-gotica. Poco più distante, verso le mura orientali, si erge il cinquecentesco Palazzo dei Diamanti, rivestito in pietra calcarea con un bugnato a forma di diamante, che crea sorprendenti giochi di luce. Vi si tengono le mostre più importanti della città. Questi e altri monumenti, li trovate descritti sul sito del Comune (www.comune.fe.it/turismo) insieme al calendario degli eventi.

 

Agli estensi piaceva la buona tavola, ne sono rimaste varie tracce nella gastronomia locale. Impossibile lasciare la città senza aver gustato il pane ritorto, i cappellacci di zucca, la salama da sugo o il tipico pampepato. I ristoranti della città si trovano a www.ferraranet.it/turismo/ristoranti.html e al solito sito del Comune.

 

Sugli stessi siti, nelle aree appositamente dedicate alla ricettività, trovate anche le indicazioni per gli alberghi. Molti hanno un sito proprio, raggiungibile tramite un link. Per esempio, l’Hotel Ferrara, l’Hotel Europa , oppure, a pochi minuti dalla città, il bed&breakfast Corte Arcangeli in una splendida villa del Cinquecento. Anche sul sito della catena alberghiera Best Western ci sono tante offerte di hotel a Ferrara da 50 € a notte

 

 

 

Il Delta del Po

 

Un tempo le lagune del Delta erano molto più estese, ma le bonifiche del territorio avviate nell’Ottocento e concluse negli anni ’60 le hanno ridotte parecchio. Fortunatamente si sono recuperati abbastanza ambienti lagunari e vallivi per fare della zona un Parco Regionale di rara bellezza e suggestione. Non mancano valli dolci e salmastre, boschi, foreste allagate, vigneti e fitte pinete. Osservare il volo della garzetta e del cavaliere d’Italia specchiarsi in un tramonto violetto nell’acqua immobile, tra i canneti delle valli da pesca, è un’esperienza indimenticabile. Specie se una cena a base di pesce lagunare e un sonno ristoratore nel silenzio della camera di un agriturismo attendono il soddisfatto visitatore.

 

 

Del Delta si parla molto nel sito www.parks.it/parco.delta.po.er.

 

Come si raggiunge il Delta? Dall’autostrada A13 si esce a Ferrara Sud, poi si imbocca il raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi. La statale 309 Romea conduce alle varie località del litorale.

 

 

Alcuni treni locali collegano Ferrara alle stazioni ferroviarie di Argenta, Codigoro, Ostellato, Portomaggiore (www.trenitalia.it). Per andare a Comacchio ci si può invece servire della linea di autobus Ferrara-Lidi di Comacchio.

 

Un’alternativa originale agli usuali mezzi di trasporto è, costituita dalla navigazione fluviale su battello. E’ il modo migliore per visitare questo ambiente unico, percorrendo un labirinto di piccoli canali e bracci di fiume, ornati di canne e piante palustri. Per saperne di più consultate il sito www.parks.it/parco.delta.po.er/sog.html

 

 

Perché non scegliere come mezzo di trasporto la bicicletta? Su www.provincia.fe.it trovate la mappa della pista ciclabile “Destra Po”, con puntuali spiegazioni su come raggiungere il Delta da Ferrara. Chi preferisce compiere percorsi cicloturistici partendo direttamente dalle valli, troverà punti noleggio in pressoché tutte le oasi.

 

L’ecomuseo di Argenta

L’oasi delle valli di Campotto è un paradiso di ninfee, genziane d’acqua e canne palustri abitato da innumerevoli specie di pesci e di uccelli stanziali e migratori. Al suo ingresso, il Museo delle Valli di Argenta. Si tratta di un antico casino per la caccia che ospita un’esposizione sull’ambiente argentano, varie notizie archeologiche e topografiche, una sala per l’ascolto dei suoni del Delta e un grande modello meccanico di funzionamento della bonifica idraulica nelle valli. Insieme all’ambiente in cui è immerso e al Museo della Bonifica nel vicino stabilimento idrovoro Saiarino, costituisce un complesso documentario storico-naturalistico davvero unico. Al punto da essere stato premiato come miglior museo d’Europa. www.comune.argenta.fe.it.

 

 

Il Delta è un susseguirsi di valli da visitare. Sono tratti più o meno estesi di laguna chiusi da argini o da altre recinzioni, mantenuti in comunicazione con la laguna aperta o con il mare per poterne regolare la salinità a seconda delle esigenze. Sono territorio di elezione per l’allevamento e la cattura di orate, branzini, cefali e soprattutto anguille. Sono anche l’habitat naturale di numerose specie di uccelli migratori e stanziali, come l’airone cenerino, l’airone rosso, la garzetta, la folaga, il cavaliere d’Italia, il falco di palude. Lungo le valli si trovano spesso dei punti di osservazione ben inseriti nel contesto naturale dentro piccoli capanni di canne.

 

Come in molte altre località italiane di interesse naturalistico, anche nel Delta si è ben compresa la necessità di valorizzare le risorse locali con un turismo non massificato, proponendo un’ospitalità legata alla dimensione tradizionale e alla gastronomia tipica. Ecco perché si sta sviluppando la soluzione dell’agriturismo, con il recupero dei vecchi casoni da pesca, le “tabarre” e le “cavanne” dei lavorieri, i tradizionali strumenti di pesca delle anguille. In alcuni di questi alberghi rurali si gustano i prodotti tipici della laguna, come il risotto con le folaghe, l’anguilla in graticola, il fritto misto. Un’occasione unica per conoscere le realtà produttive che offrono vacanze ‘verdi’, all’insegna di un turismo rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni locali, è rappresentata dall’appuntamento con ‘Verdissimamente’, fiera del turismo naturalistico che si tiene nel Comune di Argenta a settembre.

 


 

 

 

 

 

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