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Kenia

Un viaggio nel cuore della savana africana, fra antilopi, leoni e suggestioni letterarie
di occasionivacanze 17 ottobre 2007

Kenya: la tua Africa

 

Un viaggio nel cuore della savana africana, fra antilopi, leoni e suggestioni letterarie

“Ho guardato i leoni negli occhi e ho dormito sotto la Croce del Sud, ho visto le grandi praterie in fiamme e le ho viste coperte di sottile erba verde dopo la pioggia, ho volato sopra le Ngongo Hills”… Affrontare l’Africa inseguiti dall’eco delle parole di Karen Blixen, pensando alle verdi colline di Hemingway o al “cuore di tenebra” di Conrad é ancora possibile. Molte cose sono cambiate in questo paese figlio di molte ambiguità ma anche una Nairobi con ossa di grattacieli non può togliere nulla al fascino irresistibile delle savane e delle praterie, delle foreste pluviali e dei deserti infuocati che rendono questa terra un irresistibile richiamo e un nostalgico ricordo. Un sapore selvaggio ancora in tutto simile a quello distillato e trasfuso con amore appassionato dalla baronessa Blixen nelle pagine di La mia Africa. Un fascino che si può ancora gustare sino in fondo nei parchi nazionali del Kenya. Regno incontrastato di un’arca di Noè africana, scolpita nel segno di un safari senza fine dove sfrecciano, impigriscono, lottano, brucano e sonnecchiano prede e cacciatori, erbivori corazzati o flessuosi insieme a felini dalle movenze indolenti ma dagli artigli letali.

 

Per avere un’idea completa dello straordinario panorama naturale che vi attende date un’occhiata (è d’obbligo) al sito www.kenya-wildlife-service.org, l’ente incaricato della tutela della risorsa più importante e famosa del Kenya, i suoi animali selvaggi. Potrete rendervi rapidamente conto di cosa significhino esattamente 45mila chilometri quadrati di aree protette, 21 parchi nazionali, 4 parchi marini, 23 riserve nazionali, 5 riserve marine. Uno scrigno riempito di tutte le meraviglie dell’eden.

 

Offerte viaggi Kenya

Considerato dagli antropologi come la “culla dell’umanità”, il Kenya è collocato nell’Africa Orientale.
Vanta due milioni di anni di storia ed una affascinante cultura e società in cui convivono 70 diverse tribù. Terra di grandi contrasti, il Kenya offre una vacanza indimenticabile ed unica. Le spiagge bianche bagnate dalle calde acque cristalline dell’Oceano Indiano e la spettacolare barriera corallina sono la meta preferita dagli amanti del relax e delle immersioni subacquee.
TUI propone voli charter,  [continua…]

 

Lo spettacolo del Maasai Mara

 

Se volete entrare davvero nel cuore dell’Africa cliccate due parole magiche, Maasai Mara, una riserva a 270 chilometri da Nairobi, sul sito masaimaranationalpark.org.

 

Scoprirete la realtà di un evento straordinario e unico al mondo che, in precisi periodi dell’anno, si ripete con cronometrica puntualità coinvolgendo, sulle rive del fiume Mara, 250mila zebre e oltre un milione di wildbeest che iniziano una formidabile e periodica migrazione.

 

La riserva nazionale del Maasai Mara, “il Mara” come dicono gli addetti ai lavori, costituisce l’anello centrale di una catena di aree protette che, nel cuore dell’Africa occidentale, degrada senza interruzione, come le terrazze di un altopiano, verso la Tanzania meridionale. Come dicevamo uno degli spettacoli più impressionanti cui si può assistere in Africa è proprio la migrazione di gnu, gazzelle, zebre e altri erbivori oltre le sponde del Mara. L’avvicinarsi degli animali è annunciato all’orizzonte da un polverone indistinto che si ingigantisce sempre più mentre il cupo rimbombo degli zoccoli, sulle prime appena percepibile, si trasforma in un tuono fragoroso come un terremoto d’apocalisse. Tutta la poesia e la violenza dell’Africa, i suoi ritmi duri, spietati e commoventi sono riuniti in questo turbine di vita pulsante. Sono milioni gli animali in movimento, una concentrazione difficilmente immaginabile. Gli ungulati si muovono costantemente alla ricerca di pascoli freschi e con loro innescano il movimento dei predatori. Antilopi, gazzelle, leoni, iene, cheeta. E’ tutto il mondo della savana che si mette in movimento seguendo una rotta migratoria precisa, scandita dalle piogge e dalle terre fertili.

 

Quando l’erba del Maasai Mara esaurisce le sue scorte generose e quando le piogge in Tanzania rendono le praterie oltre il fiume verdi come smeraldi, i branchi erbivori fiutano l’umido delle terre meridionali e si mettono in cammino verso il Serengeti e le pianure del Ngorongoro. Sei mesi dopo la marcia s’invertirà di nuovo. Osservare questo annuale circuito di vita avvicina alla comprensione dell’Africa, un ecosistema lontano dagli idilli romantici di una natura a tinte pastello. Durante il loro trek, gli animali attraversano larghi fiumi, dalle rive ripide e fangose. Le mandrie si arrestano per un attimo, timorose e incerte sul bordo infido del corso d’acqua. Poi è la frenesia. Tutti si gettano verso l’acqua con la disperazione di chi è sul punto di bruciare vivo, gli uni sugli altri, in un mugghiare disperato avvolto in una densa nebbia di polvere. Molti vengono travolti in un questa follia collettiva che si impadronisce del gruppo. Altri moriranno annegati o divorati dai denti avidi dei coccodrilli ma il branco, alla fine, passerà. Senza fermarsi a contare i suoi morti. Ma lo spettacolo del Maasai Mara, per quanto epico e drammatico, non esaurisce la ricchezza naturale del Kenya.

Il viaggio

Il primo indirizzo sul quale soffermarsi con attenzione è quello del ministero del turismo keniota, www.kenyatourism.org, cliccando sulla bandierina italiana potrete navigare sulla versione italiana. Il sito è ben strutturato e descrive le gemme del paese con buona precisione, dai parchi nazionali alla costa, agli esemplari della fauna più significativi, dai paesaggi alla popolazione. Rapide ma utili anche le informazioni pratiche.

Da ricordare che per i cittadini italiani attualmente non è richiesto il visto d’entrata, ma le disposizioni possono sempre cambiare ed è sempre meglio verificare prima della partenza presso l’ambasciata del Kenya in Italia. Sono richiesti il certificato di vaccinazione sanitaria contro la febbre gialla e il colera solo se si proviene da zone endemiche, certificati non richiesti se si arriva direttamente dall’Europa.

 

E’ consigliabile la profilassi anti-malarica (che si estende prima e dopo la visita in Kenya) specialmente se vi recate sulla costa.

La moneta keniana è lo scellino, che può essere convertito in valuta straniera. Tutte le carte di credito più importanti sono accettate. In Kenya i veicoli hanno la guida a destra e la patente italiana è valida per un periodo di 90 giorni. Nelle lodge e negli hotel l’acqua è filtrata ma l’acqua del rubinetto raramente è potabile. Per questo è disponibile anche acqua minerale imbottigliata, sempre da preferire. L’ora locale è due ore in più rispetto al fuso orario italiano, una sola quando è in vigore l’ora legale.

 

Dal punto di vista dei collegamenti, il Kenya è ben strutturato grazie alla presenza di diverse compagnie aeree, tra le più importanti nel mondo, che mettono in comunicazione il paese con le principali città del mondo. Gli aeroporti d’ingresso sono lo Jomo Kenyatta International Airport di Nairobi, a 30 minuti circa dal centro città, e il Moi International Airport di Mombasa, una destinazione molto frequentata dai voli charter provenienti dall’Europa o da altri paesi dell’Africa. Entrambi gli scali dispongono di servizi 24 ore su 24. Tra questi, banche e uffici cambio, autonoleggi, informazioni, ristoranti e duty free. Di seguito, un elenco di siti di alcune compagnie aeree europee che hanno voli con destinazione Kenya e tramite i quali è anche possibile prenotare direttamente il biglietto: www.alitalia.it, www.swiss.com;www.airfrance.itwww.british-airways.com. Per i voli interni, rivolgersi alla compagnia di bandiera keniota, www.safariweb.com/kenyair/routing.htm. Per ciascun volo nazionale è prevista una tassa di 100 scellini kenioti.

 

Il Kenya è una terra che offre un arcobaleno straordinario di proposte, tutte legate alla grande varietà dei suoi ecosistemi che si rincorrono senza fretta dalle savane alle foreste tropicali, dalle montagne incappucciate di neve a una splendida linea costiera affacciata sull’Oceano Indiano, il tutto punteggiato da cascate, fiumi e laghi. Safari fotografici, scalate, ascensioni in mongolfiera, viaggi avventura, escursioni a dorso di cammello o di elefante, esplorazioni in fuoristrada e immersioni subacquee fanno parte del pacchetto dal quale scegliere un’esperienza indimenticabile, dal gusto inconfondibile d’Africa.

 

I safari

Se sapete orientarvi nel dedalo delle suggestioni e degli ammiccamenti online, il sito che fa per voi è quello del Kenya Association of Tour Operators (Kato): katokenya.org. Il Kato è l’associazione keniota tra i tour operator specializzati che rappresenta gli interessi di oltre 200 affiliati, esperti e referenziati, che offrono servizi e proposte nell’ambito di una serie di affascinanti categorie dedicate ai safari: da quelli aerei a quelli tendati (di lusso o budget), da quelli a tema speciale agli incentive, sino alle vacanze sul mare. All’indirizzo indicato troverete siti ed e-mail per richiedere materiale informativo. Un indirizzo utile se riuscirete a districarvi nel dedalo, fornitissimo ma un po’ difficile da navigare, dei tour operator registrati.

Se invece volete andare sul sicuro, non dovete far altro che affidarvi all’esperienza di un tour operator italiano che da anni si è ritagliato una prestigiosa leadership nella proposta di viaggi e avventure dedicate all’Africa, tutta l’Africa, quella degli uomini, quella degli animali e quella degli oceani e delle montagne. Basta digitare www.africanexplorer.com per entrare con un semplice click in un mondo che vi lascerà presagire la magia, e la malia, del mal d’Africa…Su questo sito troverete occasioni dell’ultimo minuto, consigli pratici, tabelle climatiche e tutto ciò che serve per una vacanza in Kenya.

Capirete perchè da queste parti si usa dire: l’Africa…? Non l’ho ancora lasciata e già ne sento la nostalgia. Sull’aereo del ritorno sfoglierete con occhi diversi pagine scritte con amore e passione all’inizio del secolo scorso: “Ho guardato i leoni negli occhi e ho dormito sotto la Croce del Sud, ho visto le grandi praterie in fiamme, ho volato sopra le Ngongo Hills…”. La mia Africa, la tua Africa.

Viaggiare in sicurezza

In Kenia si possono acquistare farmaci europei ma è consigliato partire con una personale cassetta di pronto soccorso. A parte i vostri farmaci personali e quelli consigliati dal vostro medico di fiducia, consultatewww.travelmedicine.it, cliccate su “Salute paese per pasesi“, selezionate il continente che vi interessa e il Paese nel quale intendete viaggiare. Troverete le certificazioni richieste, le vaccinazioni consigliate, i rischi per la salute propri della regione insieme a utili indicazioni per preparare la vostra farmacia da viaggio. Per maggiore sicurezza stipulate un’assicurazione contro infortuni e malattie da viaggio che comprendano anche il rimpatrio sanitario rivolgendovi alle agenzie di viaggio o al vostro assicuratore. Per avere un’idea delle polizze rivolgetevi al sito di Mondial Assistance, www.e-mondial.it,. I grossi alberghi offrono spesso il servizio medico mentre se ci si ammala seriamente fuori dai circuiti turistici ci si può rivolgere al Flying Doctor Emergency Service, un servizio dell’African Medical and Research Foundation (Amref), che vi indicherà il costo delle iscrizioni (per due mesi, 15 sterline per un raggio di 500 chilometri da Nairobi; per un anno, 30 sterline per un raggio di 1.000 chilometri da Nairobi e un vitalizio di 1.000 sterline per un raggio di 1000 chilometri da Nairobi) che potrete sottoscrivere compilando l’apposito modulo.

Safari njema…!

“Safari njema!”, che tradotto dalla lingua swahili significa “buon viaggio!”. E il viaggio sarà buono davvero se vi avvicinerete alla cultura keniota imparando qualche vocabolo di questo idioma che in Africa viene parlato da 50 milioni di persone. Il Kiswahili, la lingua swahili, è nata sulla costa dell’Oceano Indiano mescolando la locale lingua bantu con elementi arabi. E infatti il nome stesso ricorda l’arabo swahil o sahel che significa proprio “costa”. Nel 1800, lo swahili si diffuse nell’Africa orientale con il commercio degli schiavi e successivamente tedeschi e inglesi lo utilizzarono come lingua ufficiale nell’amministrazione e nelle scuole. In Kenia viene spesso utilizzato lo sheng, un cocktail di swahili ed espressioni inglesi. Se questo idioma dal fascino tutto africano vi interessa rivolgetevi a http://www.magicalkenya.com/it/visit-kenya/learn-swahili/, dove potrete imparare le parole chiave. Se siete dei veri perfezionisti approfondite l’apprendimento della lingua swahili rivolgendovi al sito www.lonelyplanet.com dove, per 5 dollari e 95, potrete ordinare la seconda edizione del libro Swahili phrasebook di Martin Benjamin et alia, pubblicato nel luglio del ‘98. 240 pagine che vi sveleranno ogni segreto di questa schioccante lingua indigena per il cui apprendimento non vi resterà altro che dire: “Hakuna matata“. Ovvero, “nessun problema”!

Pacchetti mare

Se non amate i Safari o volete combinare i Safari con il relax circondati da una splendida cornice naturale, allora date un’occhiata alla pagina delle offerte per il Kenya: Pacchetti vacanza per il Kenya. Qui troverete le migliori offerte dei tour operator online per vacanze in tutto relax sulle spiagge dell’oceano indiano o vacanze che combinano il relax del mare con l’avventura dei Safari.

 

Jua o mvua, sole oppure pioggia…?

Il Kenia è diviso dall’Equatore in due parti quasi uguali. A nord confina con l’Etiopia e il Sudan, a sud con la Tanzania, a ovest con l’Uganda e a est il paese si affaccia sull’Oceano Indiano con circa 400, splendidi, chilometri di costa. Il clima non è determinato dall’alternanza delle quattro stagioni e le variazioni di temperatura sono molto contenute nell’arco dei dodici mesi. Non ragionate quindi in termini di inverno ed estate ma di piccole e grandi piogge. Questi acquazzoni, spesso seguiti da improvvise schiarite, colpiscono il paese soprattutto tra aprile e maggio e tra ottobre e novembre. Sugli altopiani il clima è caldo secco di giorno (25/30 °C) e più fresco di notte (15/20 °C). La costa sull’Oceano Indiano è caratterizzata da temperature un pò più basse ma da una maggiore umidità, mitigata dalla presenza dei monsoni che soffiano da nord-est, da novembre a marzo, e da sud-ovest da aprile a ottobre. In cima al monte Kenya la temperatura raramente sale sopra lo zero e le precipitazioni assumono spesso la forma di neve. L’abbigliamento dovrà essere sportivo e leggero ma non dovranno mancare capi più pesanti per proteggersi dalle temperature più basse della notte e del primo mattino. Da non dimenticare, assolutamente, un cappello contro l’implacabile sole africano. Sulle spiagge si dovranno evitare topless e nudismo, vietati dalle autorità keniote. Per quotidiane e aggiornate informazioni sul clima, visitate il sito del Kenya Meteorological Department, www.meteo.go.ke.

 

Karen Blixen La sua storia, la sua Africa

Profondamente innamorata di quella che ha sempre considerato la sua terra, un’Africa intessuta di passione, emozioni e sensazioni, la scrittrice danese Isak Dinesen, conosciuta in tutto il mondo con il suo nom de plume Karen Blixen, ha saputo ritrarre gli orizzonti sconfinati, la natura, gli animali e la gente di quello smisurato continente entrando nell’intensità e nel mistero di quei luoghi e di quelle realtà. Figlia di Wilhelm Dinesen, ufficiale dell’esercito danese, la futura Karen Blixen giunse in Africa nel 1914, alla vigilia della Prima guerra mondiale con il marito, il barone Blixen. Si stabilirono in Kenia, sugli altopiani Ngong, in una piantagione di caffè che la Blixen, dopo il divorzio dal marito, imparò a gestire personalmente tra mille avventure che la videro trasformarsi via via in cacciatrice di leoni, in medico e in maestra di scuola per quei kikuio e per quei masai che non riuscivano a comprendere e ad accettare l’avanzata della civiltà dei bianchi. Karen Blixen morì nel 1962, nella casa dove era nata lungo la costa tra Copenaghen ed Elsinore, circondata dai ricordi di una vita intensa e avventurosa che volle raccontare nelle pagine dei suoi libri, spinta da una struggente nostalgia. La Blixen prese la penna solo dopo aver abbandonato la sua fattoria in Kenya e nonostante avesse un giorno affermato: “A vent’anni dissi a me stessa: qualunque cosa accada non sarò mai una scrittrice, non voglio ridurmi inchiostro secco su una pagina. Voglio viaggiare, ballare, conoscere la gente”. Ma Karen Blixen scrisse e scrisse sul serio. Tanto che Ernest Hemingway dopo aver ricevuto l’annuncio del premio Nobel affermò che la vera destinataria del premio avrebbe dovuto essere la scrittrice danese. Per gli appassionati della vita avventurosa di Karen Blixen consigliamo di visitare www.karen-blixen.dk, sito ufficiale del Karen Blixen Museet, situato a 25 chilometri da Copenaghen, dove è possibile conoscere di tutto e di più sulla biografia e sulle opere della scrittrice. Notizie sull’argomento, ma piuttosto scarne, anche su www.museums.or.ke dove, tra i National Museums of Kenya – Regional Museums, troverete uno spazio dedicato al Karen Blixen Museum. Il museo, a soli 16 chilometri da Nairobi, è stato allestito nella casa della Blixen situata nella grande piantagione di caffè di sua proprietà. La casa, ristrutturata dal governo danese e donata al governo keniota, ha ospitato le scene del film La mia Africa, tratto dall’omonimo libro della scrittrice danese.

L’ugali è servito

In Kenia, soprattutto a Nairobi, troverete ottimi ristoranti italiani ma anche cinesi e indiani. Ma se ve la sentite lanciatevi nel consumo di piatti africani come l’ugali, una polenta di mais con carne, pollo o pesce bolliti, l’irio, composto da mais, piselli e verdure, o il sukuma wiki, sorta di spinaci cucinati in salsa di cocco. Provate le birre locali, il vino di papaya, i liquori ottenuti dalla canna da zucchero e dal caffè. Evitate acqua non imbottigliata, la verdura fresca e consumate solo frutta da sbucciare. Per il palato italiano, il caffè sarà inevitabilmente lungo ma troverete sempre té di buona qualità. Se volete conoscere gli ingredienti delle principali ricette del Kenia rintracciate www.kenyavacanze.com/cucina-tipica/ricette-dalla-cucina-kenyota.

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